Sono uno psicologo laureato all'università degli studi di Torino e in formazione come psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, iscritto all'ordine A degli psicologi
Durante la mia formazione ho avuto la possibilità di collaborare con casa famiglia C.I.R.S. Onlus , centri giovanili, con l'ASL città di Torino al dipartimento per le dipendenze, e centri diurni per ragazzi. Questo mi ha permesso di avere esperienze diverse, e una conoscenza e preparazione sulle diverse esigenze che le diverse persone possono portare all'attenzione.
Mi occupo prevalente del trattamento dei disturbi d'ansia e le sintomatologie ad essi correlati, oltre che ad altre problematiche che potrebbero derivarne come ad esempio disturbi alimentari, attacchi di panico finanche ad arrivare a disturbi del sonno.
Le terapie cognitivo-comportamentali sono da considerarsi elettive nel trattamento di disturbi che, per una loro matrice cognitiva e/o comportamentale appunto, rendono difficile se non impossibile vivere la propria quotidianità in maniera serena, produttiva e soddisfacente.
La tecnica della restrizione del sonno, ad esempio, porta a risultati ottimali e risolutivi in oltre il 90% dei casi di insonnia; quelle mansionali, utilizzate per il trattamento dei disturbi del comportamento sessuale, quali vaginismo dispareunia, disturbi dell'orgasmo o dell'eccitamento sessuale, aiutano inoltre a raggiungere una maggiore intimità di coppia; mentre tecniche di rilassamento, di respirazione o meditazione (come la mindfulness) aiutano molto nella gestione dello stress e nel trattamento dei problemi derivanti agli stati d'ansia.
La realtà contemporanea, è caratterizzata da una vita frenetica che chiede sempre molto, sempre di più. Devi essere più bravo, più bello, più magro, più forte, più alla moda. Questo ha contribuito molto a far si che i disturbi d'ansia si collocassero al primo posto dei tra le problematiche esperite dai giovani tra i 20 e i 35 anni. Ma a che pro, come ci si gode poi i risultati ottenuti se alla fine si sta male per averli raggiunti?
Recarsi dallo psicologo per intraprendere un percorso terapeutico di qualsiasi tipo, va considerato sempre come il primo passo, e atto di consapevolezza, verso il superamento di un problema che nello specifico ci impedisce di vivere appieno la nostra vita.
Chiedere aiuto non deve mai essere visto come segno di fallimento, o addirittura vergogna, ma come la voglia di volercela fare e il desiderio di prendersi cura di se stessi.